Ville Venete, emozioni da film

Ville Venete, emozioni da film

La Regione del Veneto, Assessorato alla Cultura e Ufficio Scolastico nell’ambito del programma di “Apprendimento delle Competenze”, l’Istituto Regionale per le Ville Venete, l’Associazione per le Ville Venete e Nativa - centro di formazione audiovisiva di Except, hanno presentato alla 76a Mostra del Cenema di Venezia i filmati dei vincitori della prima edizione del concorso “Ville Venete, emozioni da film”, annunciando l’edizione 2019/2020.

All’iniziativa hanno partecipato 350 studenti di 7 licei classici e 7 licei artistici del Veneto, e sono stati selezionati ben 175 lavori di altrettanti ragazzi. 

“Numeri che ci entusiasmano”, ha evidenziato l’Assessore alla Cultura Cristiano Corazzari “, perché è fondamentale far crescere la conoscenza dell’immenso patrimonio culturale che abbiamo in Veneto, ma allo stesso tempo insegnare ai giovani come comunicare in modo corretto la nostra storia gettando le basi per nuove professioni che tengano in considerazione l’innovazione, la competitività e lo sviluppo di nuove competenze”. 

“I workshop svolti dai ragazzi si sono basati sull’approfondimento del linguaggio audiovisivo, sull’apprendimento delle tecniche di ripresa e montaggio e sullo sviluppo dei contenuti, ma è stato finalizzato soprattutto a far cogliere il Genius Loci delle Ville Venete”, ha detto il Direttore dell’Istituto Regionale per le Ville Venete Franco Sensini.

 “Consentire ai giovani di avvicinare il patrimonio delle Ville Venete con gli smartphone appare un esperimento interessante perché permette loro di fondere i linguaggi della modernità a loro consoni con lo spessore della cultura”, ha dichiarato Alberto Passi, Presidente dell’Associazione per le Ville Venete. 

L’operazione ha preso il via con una lectioa cura di Alberto Passi destinata agli insegnanti dei licei interessati. Ai giovani va trasmessa una visione non banale, superficiale o scontata, della Villa Veneta, perlopiù considerata un luogo antiquato, anacronistico, decadente, fatiscente, fuori dai circuiti, luogo inaccessibile...

Invece va esplorata la storia che ha visto nascere le Ville a migliaia, ovvero vanno compresi i risvolti geografici, economici, politici, ma anche filosofici, psicologici e sociali, legati intimamente alla cultura, alla natura, alla tecnologia, all’amor patrio della società del tempo e quant’altro si leghi a quel tipo di manufatti, capovolgendo di fatto il messaggio, facendo diventare la Villa, mutatis mutandis, effige di un mondo moderno e futuribile.

Concluso il lavoro di preparazione in classe, i ragazzi si sono dovuti cimentare in workshop di video making sotto la regia dei professionisti di Nativa, della casa di produzione Except, direttamente nelle location individuate.

Le ville scelte per le clip di questa prima edizione sono quelle che hanno già ospitato set cinematografici nel passato: “Senso” di Lucchino Visconti, “Il Gioco di Ripley” di Liliana Cavani, “Il commissario Pepe” di Ettore Scola e diversi altri. Si tratta di Villa Godi Malinverni, Villa Emo, Ca’ Marcello, La Badoera, Villa Ducale, Villa Arvedi.  Unico strumento a disposizione lo smartphone.

Anche qui, sull’uso dello smartphone, il passaggio è interessante. Tanto quanto il libretto tascabile di Aldo Manuzio, stampatore in Venezia del 1500, inventore del primo pocketbook della storia, lo smartphone rappresenta “il mondo in tasca”, uno strumento per accrescere la conoscenza personale e captare la realtà.

Ma non è certo la Bibbia, e dunque come utilizzano i millenials il telefonino? Qual è la loro capacità di controllo del potente (e pericoloso se maneggiato senza cultura) mezzo tecnologico che hanno a disposizione 24 ore al giorno? Nel caso specifico di “Ville Venete, emozioni da film” si è trattato del mero utilizzo tecnico dello smartphone per filtrare l’idea degli studenti rispetto alle Ville Venete, un “trucco” per captarne la sensibilità, l’arguzia, l’ironia, la curiosità, lo stupore, la noia, gli affetti di cui sono capaci.

Come è andata? Bene, perché comunque s’è innescato un gioco che avvicina un po’ di giovani alla loro storia, una buona storia, ricca di spunti per poter immaginare in parte anche il loro futuro (globalità, sostenibilità, bene comune, pace, democrazia, cultura, bellezza …); bene, perché in modo semplice, non drammatico, si sono mescolate le carte, distraendo dal totem grazie all’uso del totem, mostrandone l’efficacia, ma anche i limiti se si riflette sulla molteplicità di sentimenti innescati dall’incontro con il mondo nuovo delle Ville.

Ciò che è prevalso, guardando le clip di pochi minuti ciascuna, è perlopiù lo stupore dei ragazzi nel poter entrare in un’antica dimora veneziana di campagna … Da troppo tempo sprangate queste nobili Case!

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